Viaggio per vacanza, per studio, per lavoro. Per piacere. Ma quest’anno per me c’è stata anche la rieducazione e la convalescenza per un brutto incidente a un ginocchio. Sono partita per l’India dove ho trascorso una prima parte di soggiorno in una clinica ayurvedica in Kerala. I trattamenti, le medicine, gli esercizi in piscina, le camminate sul bagnasciuga al tramonto ma soprattutto una natura spettacolare mi hanno rimessa in piedi, fisicamente e psicologicamente.

Mi piace l’India nella stagione dei monsoni, meno turistica, affollata. Da tempo avevo in mente il progetto per un libro che parlasse di yoga, esperienze di viaggi, di guarigione. Così mi sono diretta a nord, nelle regioni degli ashram alle pendici dell’Himalaya dove sono rimasta sino ad ora per finire la stesura del mio libro. Un paio di mesi dedicati alle riflessioni e alla rivisitazione di tutte le pratiche acquisite nel corso di decenni che mi sono servite per provare ancora una volta di quanto sia importante per guarire conoscersi e motivarsi, sapere approfittare delle difficoltà, non assecondare i malesseri ma dinamizzarli, aiutarli a dissolversi senza identificarsi con la condizione di malato. Ho avuto difficoltà di varia natura, ho dovuto tenere a bada anche il cattivo umore che tentava di imporsi in ogni modo.

Anche grazie alla scrittura che è stata una compagnia costante, intensa e appassionante, avrò di nuovo un ricordo indelebile dell’India e dei suoi paradossi, terribile e sublime. Luoghi, incontri, storie. E finalmente l’opportunità di dover forzatamente fermarmi e ragionare, descrivere.

Ritorno risanata e con la voglia di dedicarmi ai corsi e ai seminari, un nuovo anno scolastico sta per iniziare. Sento che sarà speciale.

Rishikesh, 23 agosto 2016