Grazie alla crescente diffusione dello yoga attraverso i media, a differenza di alcuni decenni fa in cui per addentrarsi nella pratica occorreva fare complicate ricerche cartacee e percorrere molti chilometri, oggi accedere ai vari stili è più immediato, apparentemente facile. 

Ma non sempre a un primo esame si riescono a scoprire imprecisioni e approssimazioni, che possono rendere accattivante il contenuto ma lo privano della sua essenza. 

Tra i vari orientamenti ce n’è uno che può essere praticato da chiunque senza controindicazioni, in qualunque condizione fisica, mentale e ambientale, il Karma yoga o yoga dell’Azione.

E’ stato uno dei principali insegnamenti di Swami Sivananda, appellato egli stesso il Guru del servizio disinteressato per la enorme opera svolta di divulgatore, medico, guida spirituale.

Parte fondamentale degli insegnamenti che Krisna impartisce al guerriero Arjuna nella Bhagavad Gita, è una guida pratica alla vita realizzata nel quotidiano. Il presupposto è che ognuno di noi può realizzare il se’ interiore attraverso un atteggiamento consapevole e disinteressato mentre compie il proprio lavoro, le azioni consuete del quotidiano.

Piuttosto impegnativo all’inizio, è un cammino che vale la pena intraprendere soprattutto per andare più in profondità se si pratica lo yoga in modo prevalentemente fisico e posturale, coltivando non solo la salute fisica e mentale ma anche interiore, spirituale. 

La pratica disinteressata comporta un’accurata esecuzione delle mansioni da svolgere in modo efficace e concentrato, senza attaccamento ai risultati. Un atteggiamento che rende liberi di agire senza condizionamenti derivanti da aspettative, paure, nevrosi.

L’applicazione sistematica di questi semplici principi di consapevolezza permanente renderà sempre più vitale la vostra essenza, per voi stessi, per le relazioni, per l’ambiente. 

Anno nuovo, energia rinnovata. Auguri!!!