Frequentare un corso di yoga e praticare lo yoga sono due momenti diversi, che generano i migliori benefici quando sono in continuità.
Andando a lezione, abbiamo l’opportunità di vivere uno spazio condiviso, guidati e consigliati sulle tecniche da eseguire, possibilmente in modo accurato e graduale, in modo da migliorare giorno dopo giorno l’atteggiamento verso noi stessi, gli altri e l’ambiente.
Alla fine della lezione ci sentiamo più rilassati, leggeri, abbiamo allentato le tensioni nel corpo e mentalmente siamo più concentrati.
A questo punto, è necessario che l’attenzione e la consapevolezza non si dissolvano poco dopo, ma con una mentalità più yogica dobbiamo rimanere in contatto con noi stessi per apportare quei piccoli opportuni cambiamenti quotidiani e attuare i propositi della nostra pratica in modo autentico e completo, facciamo in modo che l’armonia, il respiro, l’allineamento armonico siano il nostro riferimento interiore.
La lezione dovrebbe iniziare molto prima dell’ora stabilita, preparandoci mentalmente e fisicamente ad essere ricettivi e disponibili ad accogliere in profondità gli stimoli profondi delle tecniche yogiche. Ma anche estendere dopo la fine della sessione quel tipo di attenzione sottile a quanto è cambiato durante la pratica, a tutti i minimi segnali di corpo mente e spirito.
Forse abbiamo bisogno di riposare di più, migliorare il respiro, meditare regolarmente: aggiorniamo le pratiche personali e diventiamo più attivi nel percorso di apprendimento e trasformazione giorno dopo giorno.
Sono molti i praticanti che limitano il proprio stare meglio al momento della lezione o del seminario, ma nella disciplina dell’Hatha yoga c’è molto di più ed è raggiungibile solo realizzando che non si tratta solo di una pratica ginnica, ma di una disciplina, un’arte. In cui noi siamo chi crea e chi fruisce.
Ognuno di noi ha una sua unicità di corpo mente e interiorità, e come diventare una persona migliore dipende dal riconoscere come siamo fatti veramente, da cosa succede e da quale direzione vogliamo dare al nostro tempo mondano: una migliore alimentazione, relazioni autentiche, un lavoro che ci corrisponda. Il tutto va rimodellato con le circostanze interiori e esteriori, in continuo cambiamento.
Ecco perché non possiamo praticare senza una guida e perché soltanto noi stessi possiamo fare nostri gli insegnamenti con un costante atteggiamento di presenza, volontà e gratitudine.