Ovvero la celebrazione del maschile e dei suoi attributi simbolici di forza, estroversione, espansione.
Una premessa. Ho proposto precedentemente la sequenza del Saluto alla luna perché essendo così poco conosciuta, vale la pena di essere più diffusa e praticata. Il cosiddetto modern yoga è basato su sequenze che hanno origine e ramificano con difficoltà crescente un modulo di base che è il Saluto al sole.
L’abbinamento a una forma yin che valorizzi il femminile può avere benefici effetti riequilibranti e enfatizzare gli effetti yang.
Il Saluto al sole, che va appreso gradualmente sotto la guida di un insegnante, è un’ottima pratica che aiuta a mantenere in efficienza l’apparato muscolo scheletrico, a migliorare la qualità del respiro, a attivare e armonizzare i centri energetici prima degli asana. Tradizionalmente eseguito al mattino ma anche al tramonto, precede e prepara gli atti religiosi. Spesso per tre ripetizioni (sui due lati del corpo, ancora un riferimento al maschile e al femminile) e multipli sino a raggiungere i fatidici 108 in occasioni speciali.
Attraverso la pratica regolare si può ottenere un’eccellente flessibilità, acquisire maggiore resistenza fisica, ammalarsi con meno frequenza e in forme più lievi, grazie all’azione dinamizzante che stimola il sistema immunitario e le endorfine.
Nel video vi propongo la sequenza classica che ho appreso alla Sivananda Yoga Vedanta Forest Academy di Rishikesh.