In questo autunno dal clima imprecisato mi sento influenzata dalle circostanze atmosferiche in modo sottile, vagamente destabilizzante.

A una notevole chiarezza mentale e di intenti fa da sfondo una voglia di silenzio, di inazione. Mi piacerebbe andare in letargo e smaltire l’accumulo di suggestioni, informazioni, immagini sino a primavera.

Potessi farlo davvero, forse al risveglio scriverei un libro in un mese. O magari in tre, in sei, ma come dettato dall’immaginazione e non dalla ragione.

L’organizzazione, nella quale sono piuttosto brava, mi da’ quel radicamento che per natura non ho, ma non basta a proteggermi dalle conseguenze della mia natura di spirito libero. Carla Perotti mi definisce come la sua amica che ha la libertà che scorre nelle vene.

La nostra comunicazione, ultimamente è fatta di pochissime parole, ma le carezze che mi da’ esprimono tutta la ricchezza della sua presenza nella mia vita, come complice e maestra. Un massaggio per il cuore e per l’anima.

La scrittura, oltre allo yoga, alla danza e molto altro, è sempre stato per noi un argomento appassionante. Quando ho qualche idea che mi pare rilevante è la prima persona alla quale ne parlo, poi prendo note per riordinare gli spunti in dispense, racconti o articoli. Succede da oltre quindici anni, da quando ho iniziato a collaborare con Sadhana, la scuola che ha creato a Torino negli anni sessanta. Dove mi ha accolta permettendomi di far crescere il mio metodo di insegnamento e di formare insieme degli allievi. Ma soprattutto di essere me stessa, senza cliché.

Ho lavorato e continuo a lavorare con molta passione per migliorare il modo di trasmettere quello che ho imparato, ogni stimolo può essere utile per affinare e ricalcolare il percorso. Ma a un certo punto occorre prendere delle pause, cercare la tranquillità e il silenzio.

In quel po’ di silenzio e ascolto percepisco tutto il bene di quelle carezze.