Gestire consapevolmente nel quotidiano

Mani sanificate, inguantate, ritratte. Il contatto amichevole si sposta verso il gomito o sulle nocche del pugno chiuso come sostituto di un approccio spontaneo e diretto.

Negli ultimi mesi operosissimi e stimolanti dal punto di vista creativo – per temperamento mi oriento verso piani mentali positivi – confesso di aver risentito come molti della quasi assenza di contatto fisico, ma ho riflettuto a lungo su come mantenere una buona manutenzione e presenza all’estenuante lavoro che le nostre mani, malgrado questa forte deprivazione, continuano a eseguire consentendoci comunque di produrre, operare, interagire.

Chi ha trasferito parte o interamente la propria attività in remoto, si sarà accorto di quanto siano rilevanti tutti quegli aspetti comunicativi per favorire uno scambio non solo di informazioni ma soprattutto emotivo. E chi ha evitato la virtualità pensando che un buon livello di profondità e connessione non fosse possibile anche attraverso uno schermo si è perso l’opportunità di condividere e di esplorare un ambito credo d’ora il poi difficilmente rinunciabile per poter mantenere comunque la continuità nel dare e ricevere informazioni.

Per esempio, se guardate un video registrato di qualcuno che parla, direttamente o indirettamente il vostro cervello verrà colpito dall’attitudine del gesto e tradurrà il messaggio come spontaneo, veritiero o fallace: il corpo non mente, malgrado l’artificiosità del mezzo il corpo continuerà a dire la verità verso una espressione autentica del se’ che in qualche modo ci può sostenere o tradire. 

Mostrare le mani a chi vi guarda e dimostrare una presenza sciolta e confidenziale significa trasmettere il messaggio positivo e forse anche curativo che siete presenti e aperti al confronto.

Così ho percepito proprio attraverso l’elaborazione accurata delle mie classi in remoto, quanta responsabilità abbiano le nostre mani anche nel mantenere un buon equilibrio psicofisico e rendere quindi le azioni più efficaci e armoniche.

Mi occupo di tecniche di armonizzazione psicofisica da decenni e ho spolverato nel mio archivio una importante mole di risorse proprio su questo tema che tocca svariati campi come l’anatomia, la fisiologia, le connessioni col sistema nervoso, la comunicazione appunto, la guarigione, il contatto ricettivo o aggressivo, le arti marziali, l’arte la scrittura e mi fermo solo per non perdermi in un elenco potenzialmente inesauribile.

La conoscenza passa attraverso il vaglio di tutti i sensi e il tatto è di capitale importanza.

Collegato energeticamente con il secondo chakra, viene subito dopo in ordine di importanza a livello ancestrale con l’olfatto. Di certo una sostanza dell’odore sospetto non la tocchiamo, tantomeno la ingeriamo.

Il Karma yoga, lo yoga dell’azione, insegna che la pratica sul se’ non è autentica se non rivolta verso l’azione pratica e salvifica dove l’incontro con l’altro è visto come momento della attualizzazione della sacralità della dimensione umana.

Infine ma di capitale importanza, bisognerebbe riuscire a dimostrare gratitudine non a parole ma attraverso gesti concreti. L’energia deve produrre azioni positive e concretizzare progetti.

Grazie a queste e molte altre considerazioni ho sentito il bisogno di disegnare e condividere un breve percorso introduttivo di conoscenza e autoconoscenza attraverso il gesto, che vuole proporre a chiunque sia curioso e aperto di scoprire qualcosa di straordinario che sta costantemente sotto i propri occhi.

Gestire consapevolmente nel quotidiano può voler dire eseguire azioni più efficaci, riequilibrare nell’azione il sistema nevoso, evitare dispersioni, gestire lo stress attraverso la pratica di Mudra specifiche, approcciare gradualmente o consolidare la pratica della meditazione ma soprattutto poter essere aiuto a se’e agli altri.

LO YOGA NELLE TUE MANI
www.arethusalibreria.com  
con Alessandra Rito

Piattaforma Zoom per ARETHUSA ACADEMY
dal 7 al 21 febbraio ogni domenica dalle 10.30 alle 12